me fascinan vistas especiales de rincones de las ciudades, detalles que parecen sin de importancia.
lunes, 16 de noviembre de 2009
jueves, 12 de noviembre de 2009
lunes, 9 de noviembre de 2009
sábado, 7 de noviembre de 2009
ScriptLog 01
Era sempre stata entusiasta di cucinare per lui. La mattina la donna indossava la vestaglia che aveva visto giorni migliori, si accendeva la prima sigaretta del giorno e si metteva ai fornelli. Nell'appartamento si diffondeva presto l'odore forte dell'olio che soffriggeva, della carne macinata che si cuoceva, della verdura o del pesce. L'odore si mischiava a quello delle sigarette russe che la donna si procurava non si sa bene dove e che la facevano tossire a lungo per poi sputare grossi grumi di catarro nella spazzatura, prima di tornare ad armeggiare alla vecchia cucina a gas. Quella mattina lui era tornato prima dal turno di notte ed ora stava seduto al tavolo di fòrmica, il cinturone con la pistola automatica appeso allo schienale della sedia, girando incessantemente il caffe' mentre fissava la schiena della donna.
- Che fai oggi?- le chiese.
- Niente, ti preparo da mangiare, la spesa... il solito- rispose la donna senza neanche togliersi la sigaretta dalle labbra.
Fu in quel momento che lui percepi' l'estremo, completo e irrimediabile squallore del luogo, la completa assenza di qualsiasi forma di eleganza nella donna. Percepi' tutto cio' come un completo fallimento, un proprio fallimento. Senza dire una parola in piu' smise di muovere il cucchiaino, lo appoggio' delicatamente sul ripiano del tavolo, gia' che la tazzina non era stata accompagnata dal piattino, e bevve il caffe'. Il sapore e l'aroma del caffe' si erano legate ai vari odori di olio e carne, ma lui lo bevve ugualmente. Poi, quasi senza far rumore si alzo', si allaccio' il cinturore con la pistola e si infilo' la giacca. La donna si volto' verso di lui, la sigaretta quasi completamente terminata in bocca.
- E' finita, me ne vado...- disse lui con voce stanca.
La donna lo guardo', la piega della bocca che le dava un'espressione amara. Aspiro' l'ultima boccata dalla sigaretta poi la spense in uno dei tanti piatti che aveva usato per preparare, in quello c'erano resti di guscio d'uovo.
Espiro' il fumo, per un momento lei apparve molto piu' vecchia di quanto fosse realmente, le rughe, la bocca dal sorriso ormai tanto raro, le volute di fumo e i capelli spettinati dalla notte e fermati alla meglio. Poi si volto' e rispose solo:
- allora domani non ti preparo da mangiare...-
Mentre si avviava alla porta, la pistola al fianco dal peso tanto familiare, udi' la donna accendersi una nuova sigaretta e poi il tramestio di pentole che si spense quando lui si chiuse la porta alle spalle per l'ultima volta.
- Che fai oggi?- le chiese.
- Niente, ti preparo da mangiare, la spesa... il solito- rispose la donna senza neanche togliersi la sigaretta dalle labbra.
Fu in quel momento che lui percepi' l'estremo, completo e irrimediabile squallore del luogo, la completa assenza di qualsiasi forma di eleganza nella donna. Percepi' tutto cio' come un completo fallimento, un proprio fallimento. Senza dire una parola in piu' smise di muovere il cucchiaino, lo appoggio' delicatamente sul ripiano del tavolo, gia' che la tazzina non era stata accompagnata dal piattino, e bevve il caffe'. Il sapore e l'aroma del caffe' si erano legate ai vari odori di olio e carne, ma lui lo bevve ugualmente. Poi, quasi senza far rumore si alzo', si allaccio' il cinturore con la pistola e si infilo' la giacca. La donna si volto' verso di lui, la sigaretta quasi completamente terminata in bocca.
- E' finita, me ne vado...- disse lui con voce stanca.
La donna lo guardo', la piega della bocca che le dava un'espressione amara. Aspiro' l'ultima boccata dalla sigaretta poi la spense in uno dei tanti piatti che aveva usato per preparare, in quello c'erano resti di guscio d'uovo.
Espiro' il fumo, per un momento lei apparve molto piu' vecchia di quanto fosse realmente, le rughe, la bocca dal sorriso ormai tanto raro, le volute di fumo e i capelli spettinati dalla notte e fermati alla meglio. Poi si volto' e rispose solo:
- allora domani non ti preparo da mangiare...-
Mentre si avviava alla porta, la pistola al fianco dal peso tanto familiare, udi' la donna accendersi una nuova sigaretta e poi il tramestio di pentole che si spense quando lui si chiuse la porta alle spalle per l'ultima volta.
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